BATTESIMO DI GESU’
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,7-11)
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Gesù è Figlio di Dio ma anche Figlio dell’uomo. Assumendo la nostra natura umana in un certo senso la sposata. In questa domenica si celebra, quindi, il Battesimo del Signore. Egli entra e fa sua la nostra fragilità e questo mistero di amore, di condivisione, lo abbiamo celebrato nel Natale e avrà il suo culmine sulla croce. Gesù entra completamente nella storia fragile, debole, misera, e la sposa a tal punto da essere uno di noi. Prende tutto di noi, anche il peccato simboleggiato dalle acque melmose del Giordano e della tomba, segno di totale appartenenza che non ha eguali perché supera la storia degli uomini e continua nell’eternità. Gesù con questo gesto dimostra di essere nostro compagno di viaggio; l’amico ma soprattutto lo sposo che vive la dimensione fondamentale dell’amore: il dono totale di sé all’umanità che ha reso sua sposa per sempre. Gesù sa che l’umanità in Adamo ha fatto la scelta della prostituzione e questo accade oggi. Tanti idoli hanno preso il posto di Dio. Gesù entrando nel Giordano entra nel nostro peccato per restituirci la tunica bella, luminosa della dignità filiale; entra facendosi peccato: “colui che non aveva conosciuto Peccato Dio lo fece peccato il nostro favore…” (2 Cor 5,21), rendendoci figli. Per questo è chiamato l’Amato. In Lui, anche noi battezzati, siamo figli Amati. Rendiamo grazie.
Don Pierino